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Critone chiude gli occhi a Socrate

bassorilievo in gesso, cm 125x263

Canova


“Critone chiude gli occhi a Socrate”, parte della sotto-serie socratica, è un bassorilievo in gesso realizzato tra il 1790 e il 1792. L’opera rappresenta Socrate disteso su una branda con le catene ormai sciolte. Il carceriere intanto gli toglie la coperta di dosso, mentre Critone gli chiude occhi e bocca in segno di compassione; intorno al corpo morto del maestro inoltre sono presenti sette discepoli addolorati, caratterizzati dallo sguardo rivolto verso il basso a causa del dolore. Lo sfondo di questo bassorilievo è costituito dalla parete a blocchi di pietra del carcere, mentre a sinistra si vede un’inferriata. La struttura di quest’opera è caratterizzata da un’estrema semplificazione, che si ritroverà anche nel “Compianto di Cristo” dipinto tra il 1799 e il 1821, nel quale è ancora presente il tema della morte. Grazie probabilmente alla lettura del Fedone di Platone, che ha appassionato l’artista alla figura di Socrate, i fatti vengono rappresentati con estrema veridicità ed empatia, come possiamo vedere dal brano da cui ha preso l’ispirazione per quest’opera: “Ma lui non rispose. Dopo un po' ebbe un sussulto. L'uomo lo scoprì: aveva gli occhi fissi. Vedendolo, Critone gli chiuse le labbra e gli occhi. Questa, Echecrate, la fine del nostro amico, un uomo che fu il migliore, possiamo ben dirlo, fra quanti, del suo tempo, abbiamo conosciuto e, senza paragone, il più saggio e il più giusto.”

Niccolò Rovetto IV^A

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