top of page
  • Immagine del redattoredillocomevuoi

Interno del Duomo di Milano

Aggiornamento: 29 mag 2018


Giovanni Migliara (Alessandria, 1785 - Milano, 1837)

Olio su tela, 112 x 132 cm

Milano, Gallerie di Piazza Scala


Questo dipinto fu eseguito su commissione del conte Luigi Archinti ed esposto nel 1826 all’Esposizione di Belle arti di Brera e fu accolto con grande entusiasmo dalla critica e subito fu tradotto in incisione. Giovanni Migliara aveva proposto questo soggetto in una attenta ricerca pittorica, sostenuto dalle richieste di una committenza di alto rango, riproponendo lo stesso taglio prospettico con lievi variazioni di luce e di episodi per le versioni destinate all’arciduca Ranieri, alla famiglia Melzi d’Eril e alla contessa Giulia Samoyloff. L’artista ricrea la spazialità smisurata e misteriosa della cattedrale gotica senza rinunciare alla precisa rappresentazione di ogni dettaglio architettonico per restituire l’immagine del luogo con un evidente interno illusionistico. Ciò è evidente dalle statue nei pilastri, dalle decorazioni a trompe-l’oeil fino alle catene metalliche a rinforzo delle volte. L’ attenzione della pubblicistica, però, si soffermò ad elogiare la varietà dei tipi sociali e la vivacità delle scene rappresentate, come quella maliziosa di un corteggiamento. Infatti si vede una giovane donna che volge lo sguardo verso l’ultima porta a destra da dove esce un damerino. Anche a distanza di molti anni dall’esecuzione la sua magistrale veduta prospettica fu ricordata come opera esemplare di tutta la sua produzione. Lo stesso Giuseppe Mazzini la apprezzò per il ruolo innovativo in grado di innalzare la pittura di genere al livello di quella di storia che di conseguenza nobilita la dimensione popolare e implicitamente richiama i valori democratici.


Anita Casati IV B

17 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
  • Facebook - Black Circle
  • Instagram - Black Circle
bottom of page