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Interno di una chiesa

Aggiornamento: 28 mag 2018


Il quadro fu dipinto da Giovanni Migliara, nato ad Alessandria nel 1785 e morì a Milano nel 1837. L’opera fu prodotta nel 1832 ed è un’opera su tela.

Il dipinto , proveniente dalla Collezione Laura Gagliardi Antonini di Mialno e pervenuto nella raccolta della Cariplo per acquisto dalla casa d’aste Finarte nel 1993, è datato 1832, anno a cui risale il soggiorno di Migliara in Piemonte e Savoia. Tale datazione lascia ipotizzare che si tratti quindi della veduta di un interno di chiesa piemontese, sebbene tale ipotesi non risulti confermata da sicuri riscontri documentari o da disegni di riferimento. L’opera si distingue per la correttezza delle proporzioni architettoniche, l’abilità nella resa degli effetti illuministici, tanto quelli diurni, nello scorcio esterno intravisto dall’ingresso dell’edificio, quanto quelli in penombra, e l’accurata descrizione delle figurette in costume contemporaneo che animano una scena di genere nella parte destra dell’immagine.


Entrata in collezione nel 1985, l’opera ritrae l’interno di una chiesa medievale durante una funzione religiosa. Nello spazio ridotto di questa miniatura olio su legno Migliara offre una prova esemplare della sua produzione, dimostrando di saper fondere una rigorosissima veduta prospettica alla gustosa narrazione di eventi contemporanei. Questi quadretti garantiscono all’artista il favore della critica. Il pittore ricostruisce con precisione l’ambiente soffermandosi sui numerosissimi dettagli che connotano il luogo fino ad inserire sulla porta della scena sull’estrema destra l’iscrizione ‘’SS.GERV’’ allusiva alla titolazione della chiesa forse dedicata ai santi Gervasio e Protasio, ma non riconoscibile dal momento che non si conservano schizzi ricollegabili a quest’opera nei taccuini dell’artista. Migliara amava introdurre nei suoi dipinti qualche indizio che permettesse al pubblico di identificare il luogo o la scena rappresentati. La resa luministica del dipinto è giocata sul contrasto fra le ampie zone d’ombra e quelle colpite dal raggio di sole che filtra dal finestrone superiore dell’abside, mettendo così in risalto il sacerdote circondato da un gruppo di fedeli, un altro gruppo di fedeli raccolto davanti all’altare in preghiera, mentre un elegante coppia di visitatori con un bambino e un cane incuranti del rito spezzano l’atmosfera intima e sacra di tale luogo.

Lorenza Majocchi

Sara Vinci IVB

51,5x76,5, olio su tela

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