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La Danza dei figli di Alcinoo

Aggiornamento: 18 mag 2018


bassorilievo in gesso a forma persa, 141x281

Il bassorilievo in gesso raffigurante la “Danza dei figli di Alcinoo” fu scolpito dal Canova tra il 1790 e il 1792. E’ un’opera che si ispira ai poemi omerici e, in modo specifico, ad un episodio narrato nell’ottavo canto dell’Odissea.

Il Canova aveva già trattato il tema della danza nei suoi dipinti: questa sua attenzione al mondo classico si inseriva in più vasto movimento culturale orientato verso un recupero dell’epica classica. Lo scultore era tanto attratto dalla letteratura classica da farsene leggere i testi durante le lunghe giornate di lavoro.

In particolare la “Danza dei figli di Alcinoo” è ispirato alle danze di Alio e Laodamante, figli di Alcinoo re di Feaci.

Il padre li aveva sollecitati a danzare di fronte ad Ulisse ed ai capi dei Feaci, , che nella reggia di Alcinoo partecipavano ad un festa, per dare dimostrazione ad Odisseo dell’abilità dei Feaci nella danza e, al contempo, per onorarlo e per porre riparo alle parole ingiuriose di Eurialo, che aveva tacciato Odisseo di essere unicamente preoccupato di controllare i guadagni ottenuti con i suoi commerci non del tutto legali e di non essere, per contro, un atleta ed un uomo esperto nelle gare.

Così Laodamante ed Alio iniziarono ad esibirsi con l’aiuto di una palla color porpora, creata da Polibio, che uno lanciava verso le nuvole, curvandosi all’indietro, e l’altro, levandosi da terra, facilmente ogni volta la raccoglieva, prima che ritornasse a poggiare i piedi per terra.

E proprio in questo esercizio Canova ha immortalato i figli di Alcinoo nel suo bassorilievo.

Alessia Cazzaniga IV C

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