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Porta Tosa in Milano

olio su tela,74 x 94,5

Il dipinto di Carlo Canella "Porta Tosa in Milano" è un documento eccezionale relativo a uno dei momenti leggendari del risorgimento italiano. Si tratta infatti della giornata conclusiva delle Cinque Giornate di Milano culminata con l’attacco e con la successiva presa di Porta Tosa da parte dei milanesi e con la ritirata del maresciallo austriaco Radetzky.

Il dipinto, olio su tela, è stato realizzato fra il 1848 e il 1850 e si trova ora presso le Gallerie d’Italia a Milano.

Sullo sfondo dell’opera, inquadrata da una precisa prospettiva, compare Porta Tosa, avvolta dal fumo bianco delle artiglierie austriache. L’edificio sulla destra avvolto dalle fiamme è invece Casa Zapelli. Tutt’intorno vi sono quindi raffigurate, ricche di

particolari, le case di Milano dalle quali si affacciano cittadini e insorti sventolando il tricolore. In primo piano si erge la barricata dove gli insorti sparano riparati dagli oggetti più resistenti come carri rovesciati e mobili, nonché materassi e assi di legno. La tela presenta un incredibile dinamismo, scaturito dalla molteplicità e varietà dei personaggi rappresentati nell’atto di compiere un’azione: c’è chi porta una pesante porta in legno, chi spara, chi guarda, un uomo carica il fucile, una donna protegge il proprio bambino e al centro un prete incita i presenti sventolando il tricolore con la scritta “W l’Italia”. L’immagine è pervasa da una soffusa e calda luminosità che attenua il grigiore della fredda giornata di Marzo e delle nubi di fumo. Canella in questa tela restituisce i dettagli dei numerosi particolari mediante un singolare effetto chiaroscurale che si smorza progressivamente man mano che lo sguardo si dirige verso il fondo. Lo schema compositivo presenta quindi un primo piano parzialmente in ombra, in controluce, e lo sfondo luminosissimo; questo enfatizza maggiormente lo sfondamento prospettico.

E’ interessante infine mettere in luce il fatto che Carlo Canella vivesse proprio nel “Borgo di Porta Tosa” al numero civico 81 e fu un diretto spettatore della gloriosa Quinta Giornata del 1848.

Egli infatti appartiene alla corrente artistica del vedutismo italiano e la sua pittura, la pittura di veduta, consiste nella rappresentazione topografica vera e propria, con un forte grado di aderenza al vero. In questo dipinto Canella sembra voler fermare il tempo per rappresentare con tela e pennello un preciso momento di quella celebre giornata, visto dai suoi stessi occhi.

Francesca Dal Molin- IV E


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